L’aggiornamento della privacy policy di WhatsApp sta provocando la migrazione di milioni di persone verso Telegram e Signal.
L’aggiornamento della privacy policy di WhatsApp sta suscitando un importante e positivo effetto in una grande percentuale dei suoi oltre 2 miliardi di utenti: sta alzando il livello di consapevolezza sulla protezione dei dati con la conseguente fuga dall’app di milioni di persone verso Telegram e Signal.
Telegram ha 500 milioni di utenti, 25 milioni solo negli ultimi 3 giorni
“Nella prima settimana di gennaio, Telegram ha superato i 500 milioni di utenti attivi mensili. Dopodiché, ha continuato a crescere: 25 milioni di nuovi utenti si sono iscritti a Telegram solo nelle ultime 72 ore. Questi nuovi utenti provenivano da tutto il mondo: il 38% dall’Asia, il 27% dall’Europa, il 21% dall’America Latina e l’8% dal Nord Africa e Medio Oriente”, ha annunciato Pavel Durov, Ceo e creatore (insieme al fratello Nikolai) della piattaforma.
Signal: record di dowload in Italia
Secondo Sensor Tower, Signal ha registrato circa 7,5 milioni di download in tutto il mondo tramite l’Apple App Store e il Google Play Store tra il 6 gennaio e il 10 gennaio.
In Italia, Signal e Telegram figurano al primo e al terzo tra le “top app gratuite” nell’app store. Su Google Play, invece, nella categoria ‘Comunicazione’ Signal è seconda solo ad IO. Alle sue spalle Telegram.
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Pavel Durov: “Le persone non vogliono più scambiare la loro privacy con servizi gratuiti”
“L’instant marketing” del fondatore e ceo di Telegram è efficace:
“Le persone non vogliono più scambiare la loro privacy con servizi gratuiti. Non vogliono più essere tenuti in ostaggio da monopoli tecnologici che sembrano pensare di poter farla franca con qualsiasi cosa purché le loro app abbiano una massa critica di utenti”,
E ancora, “Telegram è diventato il più grande rifugio per coloro che cercano una piattaforma di comunicazione dedicata alla privacy e alla sicurezza. Prendiamo molto seriamente questa responsabilità. Non ti deluderemo”.
E poi conclude: “A differenza di altre app popolari, Telegram non ha azionisti o inserzionisti a cui fare rapporto. Non facciamo accordi con operatori di marketing, data miner o agenzie governative. Dal giorno del lancio, nell’agosto 2013, non abbiamo divulgato un singolo byte dei dati privati dei nostri utenti a terze parti”.
WhatsApp, cliccare o non cliccare su ACCETTO? Spostare su Signal e Telegram le comunicazioni sensibili
Tutti noi o quasi cliccheremo su quell’ACCETTO della nuova privacy policy di WhtasApp, perché, ad oggi, è troppo utile per comunicare con amici, parenti e colleghi. Ma forse dovremmo iniziare a spostare su Telegram e Signal le comunicazioni sensibili e di lavoro.
Però l’alto livello di privacy e sicurezza di Telegram (è possibile nascondere il proprio numero, scegliere un nickname e addirittura, per i più esperti, avere un account senza legarlo a un numero di telefono reale) suscita l’interesse anche di chi vuole commettere dei reati online: come pubblicazione di contenuti pedopornografici, il revenge porn e condivisione di materiali pirata. Solo su quest’ultimo fenomeno, e in particolare sui canali dei giornali, quotidiani e libri pirata Telegram sta collaborando con le autorità giudiziarie. (Copyright: Telegram chiude tutti i canali pirata sotto inchiesta, ecco la lista).
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