Non c’era nessun professionista dietro le violazioni degli account delle più importanti personalità attive sul social: secondo le autorità americane la mente è quella di un ragazzo di 17 anni della Florida. Noto sul web con lo psudonimo “Kirk”, un adolescente di nome Graham Ivan Clark è stato arrestato venerdì 31 luglio con l’accusa di essere la “mente” che ha concertato il maxi attacco a Twitter dove sono stati violati decine di account di personaggi del calibro di Elon Musk, Bill Gates, Apple, e dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Secondo quanto riporta il New York Times, avvalendosi di un malware spear-phishing il giovane sarebbe riuscito a convincere alcuni dipendenti di Twitter di essere un collaboratore del dipartimento di tecnologia che aveva bisogno delle credenziali per accedere al portale di assistenza clienti.
Riuscito ad ottenere le password attraverso questo strattagemma, Graham Ivan Clark sarebbe così riuscito ad entrare nel sistema informatico di Twitter hackerando 130 account, di cui 45 appartenenti a celebrità, politici, guru della tecnologia, dai cui profili sono partiti tweet con messaggi che contenevano promesse decisamente allettanti, tipo: “Ho deciso di ridare i miei soldi indietro alla comunità. Tutti i Bitcoin che verranno inviati a questo indirizzo verranno rispediti raddoppiati. Fino a un massimo di 50 milioni di dollari”, e “Vi sono grato e voglio raddoppiare tutti i pagamenti spediti al mio indirizzo Bitcoin. Se voi mandate mille dollari, io ve ne consegno 2.000. Ma dovete farlo entro i prossimi 30 minuti”. Il tutto naturalmente all’insaputa dei veri titolari di quegli account, e riuscendo a raccogliere 100mila dollari in bitcoin.
Il giovane, che ha anche scaricato i dati personali da sette dei profili violati, adesso dovrà rispondere a una trentina di accuse di frode ed altri reati, e nonostante sia minorenne sarà processato come un adulto, come ha reso noto il procuratore dello Stato della Florida che si sta occupando del caso. Secondo gli inquirenti il diciassettenne sarebbe stato aiutato anche da due collaboratori più grandi di lui, Mason John Sheppard, inglese di 19 anni, e Nima Fazeli, 22enne residente a Orlando, i quali sono quindi coinvolti nell’inchiesta.
Per quanto il giovane possa possedere abilità fuori dal comune, il fatto che un adolescente sia riuscito a compiere una tale impresa ha suscitato perplessità riguardo l’effettiva tenuta della sicurezza di Twitter.