Il recente manifesto sulla privacy di Facebook e’ solo marketing e non risolverà i problemi della piattaforma. A sostenerlo è uno degli investitori della prima ora di Mark Zuckerberg, Roger McNamee, già voce critica del social network.
“Sono un grande sostenitore della crittografia end-to-end, ma penso che tutti noi dobbiamo capire che la crittografia dei messaggi e la crittografia dei post riguardano circa l’1%”, ha detto McNamee al festival SXSW in corso ad Austin, nel Texas, riferendosi alla volontà di Facebook di focalizzarsi di più sulla privacy ricorrendo anche alla crittografia, un sistema per secretare le conversazioni.
“Credo che per Facebook – ha aggiunto – ci sia qualcosa di brutto in arrivo. Forse la Federal Trade Commission o forse qualche altra cosa, ma ho la sensazione che si sia trattato di un annuncio volto ad ottenere più credito, senza affrontare il problema” ha aggiunto McNamee, sostenendo che il problema più grande del social network è il modello di business che si basa sul monitoraggio di un’enorme quantità di dati e su ciò che fanno gli utenti anche quando non sono sulla piattaforma.
L’ex investitore di Facebook supporta anche le parole di qualche giorno fa di Elizabeth Warren, senatrice dei Democratici candidata alla Casa Bianca, che vuole smantellare le grandi compagnie tecnologiche perché hanno troppo potere. Non è la prima volta che McNamee punta il dito contro la società di Menlo Park. Due anni fa, in una intervista alla Cnbc, l’ex mentore di Zuckerberg aveva detto che il social media approfitta delle “vulnerabilità della psicologia umana” con un meccanismo che crea dipendenza come una droga.
Fonte: Ansa