in seguito al polverone sollevato di recente, TikTok prova a far chiarezza su Cina, presunte censure e policy in tema di privacy e sicurezza.
Nelle scorse settimane TikTok è stato al centro di dichiarazioni pubbliche da parte dei membri del Congresso e di altri in merito a presunte censure di contenuti e alle nostre pratiche relative alla protezione dei dati. TikTok riconosce l’importanza di questi problemi e apprezza che i membri del Congresso, così come il pubblico, si siano concentrati su di essi.
La posizione ufficiale di TikTok su Cina e privacy
Il comunicato, che riportiamo integralmente in questo articolo in forma tradotta, rappresenta il tentativo della società di adottare un approccio alla questione che fa leva sul principio di trasparenza. Sua la responsabilità di definire i confini entro i quali la community, perlopiù costituita da giovani e giovanissimi, può e deve muoversi.
In TikTok consideriamo questi problemi in modo incredibilmente serio. Il nostro impegno è in termini di trasparenza e responsabilità per supportare gli utenti di TikTok negli Stati Uniti e in tutto il mondo. Alla luce di questi reclami crediamo sia importante fare chiarezza su alcuni aspetti specifici.
Si fa luce sulla gestione dei dati, con una rassicurazione in termini di privacy: le informazioni di chi risiede negli USA rimangono negli Stati Uniti, ma con un backup a Singapore. Non sono attivi data center in Cina.
Per prima posa parliamo di privacy e sicurezza. Salviamo i dati degli utenti USA negli Stati Uniti con un backup ridondante a Singapore. I nostri data center sono interamente localizzati al di fuori della Cina e nessuna delle informazioni è soggetta alla legge cinese. Inoltre, abbiamo un team tecnico dedicato al lavoro su una robusta policy per la cybersecurity, la privacy dei dati e le pratiche di sicurezza.
C’è poi un riferimento diretto alla Cina e alla presunta censura legata a richieste secondo alcuni giunte da Pechino per l’eliminazione di contenuti ritenuti in dissenso con il governo del paese o a supporto delle proteste in scena ormai da diversi mesi nelle strade di Hong Kong.
Poi, in merito alle preoccupazioni legate ai contenuti, vogliamo essere molto chiari: TikTok non rimuove contenuti sulla base della sensibilità della Cina. Non ci è mai stato chiesto dal governo cinese di rimuovere alcun contenuto e non lo faremmo nemmeno in seguito a una richiesta. Punto. Il nostro team di moderazione negli Stati Uniti, guidato dalla California, visiona i contenuti per accertare la conformità alle policy statunitensi, così come fa ogni altra aziende nel nostro ambito. Non siamo influenzati da alcun governo straniero, incluso quello cinese.
Si pone l’accento sul fatto che TikTok non sia operativo in Cina, dove ByteDance propone un’altra applicazione, Douyin, caratterizzata dalle medesime dinamiche con accesso però a contenuti differenti.
TikTok non opera in Cina e non abbiamo alcuna intenzione di farlo in futuro.
Il team di TikTok conclude il comunicato ribadendo il proprio impegno, anche passando dalla creazione di un comitato di esperti formato da membri esterni per assicurarsi di agire nel modo più corretto possibile e con modalità conformi a quanto richiede una piattaforma destinata a un pubblico giovane.
Continuiamo ad essere impegnati per fornire alla nostra community un’applicazione che offre un’esperienza sicura ed espressiva. Vogliamo essere leader in questo importante e complesso ambito. In precedenza abbiamo annunciato i nostri piani per la formazione di un comitato di esperti esterni così da assicurare che TikTok sia all’altezza per servire gli utenti e la community in modo efficace e responsabile.
Fonte: www.punto-informatico.it